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Girolamo Manfrin, arricchitosi con il monopolio della manifattura del tabacco e divenuto membro onorario dell'Accademia di Belle arti, riunì nel suo palazzo a Cannaregio l'ultima grande collezione d'arte della Serenissima, in cui si concretizzava una storia visiva della pittura, con particolare riguardo alla scuola veneziana dalle origini sino al Settecento, e che contemplava opere quali la Vecchia e la Tempesta di Giorgione. Sulla base dei documenti archivistici più rilevanti, qui integralmente trascritti, questa pubblicazione ripercorre le tappe salienti della formazione della raccolta, assemblata con la consulenza di esperti quali Pietro Edwards, allora presidente dell'Accademia, e soprattutto i momenti nodali della sua dispersione nel corso dell'Ottocento tra collezionisti privati e musei pubblici, fra cui la National Gallery di Londra e le Gallerie dell'Accademia di Venezia.